Di Cuore - From the Heart (ITA)
05-07-2013
Tra i vigneti del Chianti a sud, e le alture pi? selvagge del Mugello a nord, Firenze si adagia in una valle, protetta da colline che sono costellate di splendide ville e dalle pi? eleganti tra le icone toscane: i suoi ulivi e cipressi. Modellata nel corso dei secoli dalla ricchezza, dal potere e dall?arte, Firenze incarna, vive e respira tutt'ora il suo status di culla del Rinascimento. Ancora oggi, quando pensiamo all?arte, alla scultura, i nostri pensieri vanno naturalmente a questa piccola, ma ancora potente citt? e alla storia che viene tessuta tra le sue vie, le sue piazze e i suoi palazzi.
Vicino al cuore di Firenze, Palazzo Medici Riccardi offre un? imponente testimonianza di questa storia ? storia di cui ? anche stato protagonista: come primo importante Palazzo rinascimentale realizzato a Firenze, divent? un modello per altri simili, sia nella citt?, sia altrove. E' anche il posto dove il tredicenne Michelangelo ha dato inizio alla sua straordinaria vita da scultore.
Costruito da Michelozzo di Bartolomeo a met? dei 1400 per Cosimo de' Medici, il patriarca della famiglia dei banchieri Fiorentini, fu sede di un potere immenso. Dominava infatti una zona centrale della citt? che di conseguenza divenne noto come il Quartiere Mediceo.
Ancora oggi, Palazzo Medici Riccardi detiene quel ruolo in quanto sede del Consiglio Provinciale di Firenze. E' un ruolo che si adatta perfettamente alla sua facciata: il bugnato della parte inferiore, conferisce al Palazzo l'autorit? e la sobriet? di una fortezza di citt?, mentre la parte superiore, con le sue grandi finestre in pietra, richiama la grazia ariosa di una casa nobile, cosa che, fin dall'inizio, questo palazzo doveva essere. Una miniera di tesori quali arazzi, opere d'arte, saloni sontuosi e la meravigliosa Cappella affrescata da Benozzo Gozzoli, Palazzo Medici Riccardi ? il pi? eloquente rappresentante di se stesso, facendoci capire come il potere e la nobilt? possano essere combinati con l'arte in uno degli edifici pi? eleganti di Firenze, nonch? uno dei suoi spazi espositivi pi? suggestivi. Infatti, una volta attraversato l'imponente portone, entriamo nello spazio aperto e fresco del magnifico Cortile di Michelozzo, oggi adornato con alcuni dei primi lavori di Michelangelo. Delimitato da un portico coperto e da colonne classiche, questo cortile offre una gradita ed ombreggiata tregua dal caldo estivo.
Ed ? uno spazio perfetto per Wind and Water, gigante omaggio di Paddy Campbell ai due elementi.
Alta 5 metri, questa scultura in bronzo domina la nostra attenzione, la squisita rifinitura dei dettagli delle figure, un uomo e una donna intenti in una danza delicata, smentisce la potente grandezza di questo pezzo. Per le sue qualit?, Wind and Water rispecchia talmente bene l'edificio che lo ospita, che non sarebbe stato possibile aprire questa mostra con una nota pi? appropriata. E? la prima volta che Paddy si avventura nella creazione di figure mastodontiche - e nel suo caratteristico spirito del ?tutto o niente?, ha creato non uno, ma due di questi pezzi.
Infatti, la sua Life and Death, anch?essa in mostra, ? niente meno che 7 metri di altezza.
Commissionata dal Comune di Vicchio del Mugello, questa scultura mozzafiato ? un memoriale alle vittime di tutte le guerre. La realizzazione di questi pezzi ha amplificato enormemente le capacit? dell'artista ? esigendo grandi capacit? ingegneristiche come la costruzione di armature speciali e di supporti che in studio hanno dovuto sostenere e proteggere gli originali di cera, per garantire che non si incurvassero sotto il proprio peso nella calura estiva, fino alla realizzazione dei calchi , la fusione, l?installazione e le rifiniture.
Quindi, realizzare questi pezzi necessita di una grande maestria artistica per riprodurre ci? che si vede negli originali, che sono ad un terzo della grandezza naturale, ad una dimensione oltre al naturale.
Ci? che Paddy e il suo team straordinario sono riusciti a fare con questi due giganti, quattro figure in totale, testimonia alla loro abilit?, determinazione e grande coraggio.
Allo stesso tempo, mentre Paddy esplora il macro, non ha perso la sua grande passione per l'altra estremit? della scala di grandezza, cio? i suoi Scenari - le scene di vita quotidiana popolate da folle di vere e proprie sculture a 1/3 della dimensione naturale. Supportati da centinaia di piccoli oggetti di scena, accessori e vestiti appositamente in stile, gli scenari sono divertenti e spigliati, e raccontano la miriade di storie delle persone normali.
Il pi? grande dei tre scenari in mostra ? quello raffigurante il Mercato di Sant'Ambrogio, amato da Firenze (e da Paddy), con le sue bancarelle, gli acquirenti, i venditori e tutto il caos che ne consegue. Sembra quasi impossibile che un artista che sale le vette eccelse dei suoi giganti possa anche essere appassionato del posizionamento di un piccolo "prosciutto crudo", ma ecco, dopo tutto, che c'? un grande narratore dentro questo artista irlandese. Ed ? anche una prova dell'estrema versatilit? sua, e della sua squadra, come artisti, artigiani e persone.
E poi c'? il corpo principale del lavoro di Paddy ? i bronzi a grandezza naturale e a un terzo della grandezza naturale: gli uomini, e le donne moderne e sfacciate che dicono le cose come sono, che ci parlano di cose che sappiamo gi?, che ci sfidano e ci provocano; oppure i nudi pensosi catturati nello spazio profondo e molto umano di un momento, che parlano al nostro cuore, attraverso i loro corpi e cuori. E? chiaro che Paddy ha un legame profondo con tutte le sue figure: dal ?trafficone? del mercato, alle sue ragazze cittadine in bronzo, alla leggermente velata e straordinariamente sensuale Seven Veils e la volitiva Ilaria, fino ai suoi giganti il cui messaggio ? semplicemente troppo grande da ignorare. Egli li ama tutti, siano nostalgici, potenti, distratti, paurosi, impertinenti, introversi, gioiosi. E lui li ama perch? li capisce profondamente. E? il narratore delle loro storie perch? lui li ascolta con coraggio ? cour-age ? la rabbia, la passione del cuore.
Ed ora, eccolo qui, con il suo lavoro, con le sue storie, con quella passione e cour-age, nello stesso Palazzo in cui il Rinascimento ha iniziato a prendere forma, per parlare al - e di - cuore.
Amanda Gronau